Donatella: il volto dietro alla Casa Editrice Mammeonline


Oggi voglio presentarvi un posto speciale! Il salotto di Donatella, il dietro le quinte della Casa Editrice Mammeonline. Ho scoperto chi si nascondeva dietro a questo magnifico logo con il cuore solo da poco, ma attraverso i "suoi" libri mi sono sempre identificata con lei e con le sue scelte. Amo i libri che fa, mi piacciono moltissimo e, cosa non da poso, anche a i miei figli! "La Paura è fatta di niente" mi ha colpita moltissimo. Ora sto leggendo "Sorelle di Carta", un libro che è rimasto nella lista dei desideri per un po’ ma, alla fine, è arrivato anche a casa mia (grazie alle offerte che lei ogni tanto ci propone!) Dunque, voglio presentarvela, perché lavora molto, ci tiene, ama i libri e i bambini... e crede che un mondo migliore sia possibile! Ecco a voi... il volto dietro alla Casa Editrice Mammeonline. 
________________________________________________________

Come è nata la Casa Editrice Mammeonline?
Dal bisogno di inventarci qualcosa allo scopo di raccogliere fondi per tenere in vita la comunità online Mammeonline.net, sempre più affollata e quindi costosa da mantenere. Era il 2003 e pensammo di realizzare un libro raccogliendo le fiabe che le mamme scrivevano per i loro bambini. E la cosa funzionò anche grazie al fatto che le fiabe erano molto belle e altrettanto belle erano le illustrazioni. Infatti molte delle autrici di quelle fiabe hanno scritto o partecipato alla realizzazione di altri libri, successivamente.



Poi abbiamo riflettuto sul fatto che il supporto che le mamme e aspiranti mamme (in attesa di adozione o con problemi di infertilità di coppia) si scambiavano nei forum della comunità sarebbe stato bello estenderlo a tutte le altre mamme, al di fuori della comunità. E quindi nata l'idea di libri su adozione, infertilità, procreazione assistita, allattamento, educazione dei bambini, scuola ecc. per portare a tutte le donne le informazioni, la condivisione, il sostegno che nascevano all'interno della comunità

Ci fai vedere il tuo ufficio? Sì, allego una foto del mio angolo di tavolo del soggiorno! E' un tavolo molto grande, condiviso con tutta la famiglia per studio, gioco, lavoro...


Ci racconti il catalogo per bambini e ragazzi? Mi piace l'idea di realizzare dei libri che accompagnino bambini e bambine alla scoperta delle emozioni, degli altri diversi da noi, dell'amicizia, delle cose belle ma anche quelle difficili da comprendere. In questo periodo sono molto orgogliosa di dire che da sempre ci è caro il tema, oggi di moda, dell'identità di genere. Per noi non è mai stato una moda ma una necessità, soprattutto col pubblicare libri che hanno per protagoniste bambine, non inquadrate nei soliti ruoli. Oltretutto le bambine sono le lettrici più forti e meritano che si pensi a loro, e quindi poco ci importa se un libro che ha nel titolo e nella copertina una bambina ci precluda purtroppo i lettori maschi.

Posso fare una domanda personale? Questa la facciamo a tutti nel gruppo perché tutti noi amiamo i libri e vogliamo sapere da dove viene, dove e quando nasce questa passione che porta persino a lavorare con i libri....: che libro ricorda da bambini? Qual è il primo libro che ha letto? Purtroppo non ricordo qual è il primo libro che ho letto, ma ne ricordo tanti. E ricordo che il luogo in cui più amavo leggere era su un albero. Un albero di fico, con i suoi rami belli lisci. Il libro che più amavo da bambina era Pippi Calzelunghe ma mi appassionavano anche i gialli con l'investigatrice Nancy Drew. E poi Salgari, Verne, la Alcott con Piccole Donne e i successivi, I ragazzi della Via Pal e Papà Gambalunga... poi arrivata alle scuole medie ho conosciuto Pavese, Moravia, Pratolini... ricordo di aver amato moltissimo La Storia di Elsa Morante e Lessico familiare di Natalia Ginzburg

Negli ultimi anni l'editoria per bambini/ragazzi è cambiata molto. Non ci sono più (solo) le favole di una volta. Come ci si adatta a questo nuovo modo di intendere i libri illustrati, queste nuove storie? Sicuramente i cambiamenti da quando ero bambina io a quando dieci anni fa ho cominciato a fare l'editora sono stati tanti ma il passaggio è stato graduale perchè in mezzo ci sono stati i miei figli bambini quindi attraverso loro ho cominciato a conoscere gli albi illustrati. Entrambi i miei figli amano l'arte e le illustrazioni e quindi sono stati proprio loro ad aiutarmi a valutare le belle illustrazioni e a farmi da "consiglieri".

Quanta importanza ha il web, facebook, twitter nel mondo editoriale di oggi? Molta, ma non moltissima. Il web può "illuderti" di avere chissà che visibilità, ma dal mettere un Mi piace al comprare il passo è lungo e comunque essere in libreria con una buona visibilità continua ad essere la cosa più importante, per vendere i libri.

Mammeonline ci preoccupa anche di diffondere la lettura attraverso un blog, eventi, lettura ad alta voce… Quando ti fermi? Perché è obbligatorio fermarsi? Occhiolino Scherzi a parte, quando si fanno cose che piacciono e che danno soddisfazione non si sente la fatica.

Cosa deve avere un libro per convincervi a pubblicarlo? Intanto deve piacere a me e a un paio di consigliere supersegrete!!! Di solito succede che stia proprio pensando da un po' che mi piacerebbe pubblicare un libro su..., e mi arriva un progetto, bello, su quel tema.  Ma cosa mi piacerebbe pubblicare non lo dico perchè già così mi arrivano dalle 2 alle 3 proposte al giorno...

Qual è il “libro del cuore” del catalogo? Domanda difficile... come chiedere a una mamma quale figlio ama di più. Però forse un posto speciale ce l'ha il libro di fiabe per raccontare la procreazione assistita: Mamma raccontami come sono nato. Perché contiene i racconti di mamme davvero speciali, perché ho contribuito anche io come autrice, perché è un simbolo dell'importanza dei libri per combattere gli stereotipi.

Come si sceglie l’immagine di copertina perfetta? Non c'è una regola, a volte è una scelta dell'illustratrice/ore, a volte è l'autore che ha una copertina in testa, a volte è una suggestione mia. E non sempre è perfetta!

Sei d’accordo con la affermazione di Kvĕta Pacovská che dice “L’albo illustrato è la prima galleria d’arte che il bambino visita”? D'accordissimo. E mi piacerebbe che lo capissero quei genitori che, quando un bimbo che già legge bene vuol comprare un albo, gli dicono: "No, sei grande, devi comprare un libro più scritto"!

________________________________________________________

Ora vi presento l'ultimo arrivato: 



Buone letture,
Ana

Nessun commento:

Posta un commento