Chi siamo: l'intervista - Nadia Porfido




1. Nome
Nadia (Anna come secondo e Rita come terzo ma non hanno validità anagrafica); il mio cognome lo conoscete e penso che tutti sappiano che cos'è, molte città hanno delle pavimentazioni fatte con cubetti di questo materiale, dette anche Sanpietrini. Porfido però, per  molti anni scolastici, è stato un mio cruccio perché molti mi canzonavano e mi prendevano in giro chiamandomi Perfida o Porfirio… ora ci rido su! Quando ho visto che nella Commedia di Dante, veniva citato il mio cognome perché è uno dei tre scalini che conducono alla porta  del Purgatorio “il terzo è di porfido, di colore rosso vivo come sangue che esca da una vena” (la soddisfazione attraverso le opere con l’ardore di carità), ho avuto la mia prima rivincita personale e ho iniziato a fare pace con quella parte di me che mi identifica!
Si tratta di un materiale estremamente duro e difficile da lavorare, il porfido è una roccia vulcanica effusiva, formato però da una pasta vetrosa o microcristallina di fondo per il 65%, dentro alla quale ci sono cristalli di piccolissime dimensioni(2/a mm) per lo più di quarzo, quindi, esternamente forte, motivo per cui viene in genere utilizzato per applicazioni all'esterno, poiché è molto resistente sia al freddo  sia a temperature decisamente elevate, ma con fragilità interne. Il suo colore varia dal grigio chiaro ad un marrone medio, passando dal bordeaux al rosso  e rosa, ma ci sono anche versioni viola, motivo per cui, soprattutto in antichità, veniva usato anche nell'arte. Sento che tutte queste diverse sfumature di colori e di significato mi appartengano e mi rappresentino. Soprannome, ne ho diversi accumulati nel tempo: mia nonna materna Filomena (nonna Filo) fin da piccola mi chiamava Nadiù, e quando sono diventata grande mi diceva “Nadiù, pensaci tu!” poi, negli ultimi anni, era passata a chiamarmi  “La donna delle Sorprese” perché ogni tanto, senza preannuncio, andavo a trovarla giù in Irpinia. Irpi, Irpinia è anche il soprannome che mi è stato dato da alcuni amici del mondo delle danze tradizionali che io frequento, un po’ in contraddizione alla ‘Sarditudine’, origine imponente del mio compagno Fabrizio, musicista. Fabrizio, con il quale sto da più di 20 anni, mi ha fin da subito ribattezzata Tempesta o Tempestina, a seconda dell’intensità con cui mi manifesto. Per altri, un vecchio amico di Carrara che ora non c’è più, sono diventata Nadiona e, sorprendentemente, così ha iniziato a chiamarmi un caro, carissimo amico e collega con cui ho fatto la specializzazione post universitaria in psicoterapia. Per le mie sorelle di strada dei tempi dell’ istituto Magistrale, sono sempre stata Nà. Per i miei bambini Mammai (dal Sardo). Recentemente, qualcuna di nostra conoscenza mi ha ‘soprannominata’ (?) Pace ma,  quasi in contemporanea, da una collega del lavoro dei Servizi Sociali mi sono sentita definire ‘Vulcanica’, e si ritorna alla materia di cui è fatto il porfido, il cerchio si chiude, o meglio questo giro di spirale…vedremo più avanti.  
    
2. Città natale e città dove vivi
Genova. 

3. Città ideale
Fino a qualche tempo fa mi sarebbe piaciuto trasferirmi a Carrara perché ha una dimensione più umana, quasi da paese rispetto a Genova, che invece ha tutti gli svantaggi della Città Metropolitana e pochi vantaggi di esserlo.  In realtà non credo di avere una città ideale, mi piace poter vivere in più luoghi ma fatico all’idea di ‘spostarmi’  davvero, forse ha a che fare con il fatto di essere figlia di emigranti dal Sud al Nord d’Italia e di aver vissuto sulla mia pelle troppi ‘addii’ vivendo per i primi 20 anni della mia vita, letteralmente divisa tra Genova, dove c’era la vita di tutti i giorni, casa, scuola, interessi, e l’Irpinia dove trascorrevo i tre mesi estivi di vacanza, vicino agli affetti di famiglia più sentiti e sinceri e dove ho sperimentato i mieri primi amori.    

4. Età vera ed età che senti
47 compiuti il 16 ottobre, negli ultimi anni me ne sentivo qualcuno di troppo rispetto a quelli che sentivo fino a poco tempo prima (forse ero rimasta ferma sui 30?), ora con l’arrivo di LIA mi sento un po’ ringiovanita!
  
5. Famiglia in ordine cronologico
Sono terzogenita, ho due sorelle maggiori: Marilena, vedova da otto anni,  con una figlia di 29 anni, Francesca che da un anno convive con il suo Fabio; Monica, secondogenita sposata con Maurizio e madre di Simone, 16enne. Papà Gerardo 86enne, mamma Antonietta 75enne. Faccio coppia con Fabrizio, 48 anni,  insieme siamo genitori di due bellissimi gioielli/monelli: DafneElene e PietroPriamo, ormai però li chiamiamo Dafne e Priamo, e a volte, con i loro soprannomi: Titta e Deddei , ma anche loro ne hanno diversi…si vede che ci piacciono.

6. Segno zodiacale
Bilancia, ascendente…pensavo Gemelli ma è da verificare!

7. Colore preferito
anche qui difficile dire, porto spesso il nero, costante nella mia vita, però sono passata da periodi con colori decisamente autunnali (sfumature deigialli, arancioni , rossi bordeaux) a quelli dei frutti di bosco (tutte le sfumature del viola possibile).

8. Numero fortunato
non lo so, non ci ho mai pensato, forse il 7 perché ritorna facendo operazioni di sottrazioni o somme con altri numeri che corrispondono a date importanti della mia vita.

9. Piatto preferito
sono di buona forchetta, soprattutto quando ho fame mangio qualsiasi cosa.




10. La scelta che ti ha cambiato la vita
decidere fortemente e fare di tutto per avere dei figli e, finalmente, averli.

11. L'ultimo acquisto compulsivo
ovviamente libri, per ora dico Prima e dopo, Silent Book acquistato nella libreria che ci ha ospitato all'ultimo incontro LIA in tema, ma non so dire se resisterò, probabilmente quando leggerete ne avrò fatti molti altri, ultimamente però sono sempre librosi!

12. L'ultima bugia detta
“Non dico mai bugie!!!”

E ora dicci di te!   (Perché, fino ad ora cosa fo fatto? vi già ho detto tantissimo!!!!!)

1. Il primo libro che ricordi: L’altalena delle Favole come libro illustrato, Favole al telefono e o Il diario degli altri, come libro letto da me ma non so dire precisamente quale è arrivato prima, 

2. Ultimo libro letto: nel senso di finito Il Giardino segreto, ma ne sto leggendo diversi altri in contemporanea. Ultimissimo di oggi, letto sul lettone stamattina ai miei bimbi, Il regalo più grande, (libro illustrato natalizio).  

3. Incendio! Scegli un oggetto e un libro da salvare: Aiuto! non so rispondere, probabilmente la cosa più vicino alla porta di casa….ma in questo momento l’oggetto corrisponde proprio ad un libro, sono sparsi un po’ ovunque per casa e anche sulla sedia accanto alla porta di casa! Ma tanto non importa quale, è il significato simbolico che conta…

4. Il personaggio letterario che più ti somiglia: ditemelo voi!!!

5. Un autore con cui andresti a prendere un caffè, uno con cui andare in vacanza e uno da sposare. Un caffe con Virginia Wolf, in vacanza non saprei, non sono sposata nemmeno con Fabrizio….

6. Miglior libro da regalare a chi ami: Piccolo Principe (ne ho regalati un po’!) 

7. Entra in un libro e cambia il finale. Dove sei e cosa è successo? Alice nel paese delle meraviglie, quanto mi piacerebbe poterrlo fare davvero, ma non cambierei il finale!

8. Il libro che meno ti è piaciuto e quello che hai odiato: non so, non ricordo, ma ultimamente mi sono rassegnata all’idea che ci sono libri che probabilmente leggo nel momento sbagliato e quindi non mi piacciono, poi ci riprovo a distanza di tempo e ce la faccio, altri che non so se e quando arriverà mai il momento giusto, ma va bene così, fanno compagnia agli altri in libreria,  di alcuni ho deciso che probabilmente arriverà il tempo, quando non ne avrò davvero più io e allora ho deciso di separarmene, cosa che fino a qualche tempo fa,  per me, era impensabile.




9. Sei il Ministro della pubblica Istruzione: scegli un libro per ogni fascia di età (materna, elementare, medie e liceo) da introdurre nei programmi: ho il Diploma Magistrale quindi in teoria potevo essere una maestra (mai riuscita a lavorare con questo ruolo), sono stata Assistente Asilo Nido, quindi educatrice della prima infanzia (0-3), forse è proprio per questo che mi risulta  così difficile rispondere, però io azzardo: L’uomo che piantava gli alberi per tutti, ovviamente con livelli diversi di approfondimenti.

10. A spasso nel tempo: quale libro vorresti aver scritto e/o illustrato? Giusto perché l’ho citata prima e mi sono venute in mente le illustrazioni che avevo nella mia edizione La Divina Commedia, scusate ma sognare in grande è l’unica cosa che si può fare senza che il costo aumenti: è gratis!!! 

11. 3 libri da lasciare alle future generazioni: sarò ripetitiva ma,  L’uomo che piantava gli alberi, ed è già tanta roba….

12. Consigliaci 3 libri assolutamente da non perdere: non so, è talmente soggettiva la scelta dei libri, dovrei pensarci troppo e non saprei comunque rispondere…

13. Il sogno nel cassetto? Scrivere un libro: potrà risultare banale, ma non per rme, perché in fondo, nonostante abbia in passato accarezzato l’idea, non mi ci sono mai soffermata più di tanto e ora mi è venuto spontaneo scriverlo…a dire il vero avrei più di un soggetto in testa ma, state tranquille, rimarrà ben chiuso nel cassetto!!!!     

Genova, 12 Dicembre 2014            
NP



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