"Mallko y Papá" de Gusti Rosemffet (e Mallko)


Qualche giorno fa Gustavo Rosemffet condivideva su facebook 
un articolo scritto per il giornale "La Voz"
Da quando Valeria ha seguito la sua conferenza a Bologna 
non vedevamo l'ora di presentarvelo, 
quindi ho colto l'occasione al volo 
e gli ho scritto in privato chiedendo il permesso 
di tradurre questa bellissima intervista 
perché anche voi poteste leggerla. 
Con l'augurio che presto potremo anche avere questo libro in Italia 
vi lascio alle sue parole! 

Ana



Gustavo Rosemffet: il modo di vedere la vita cambiò. 
Lui è uno degli illustratori più importanti del mondo ispano-parlante e ha scritto e illustrato "Mallko e papà", un libro nel quale ci racconta i momenti più rappresentativi della vita di ogni giorno di suo figlio, nato con la sindrome di Down. 


Mi chiedono come mai mi venne in mente di scrivere un libro per raccontare la storia di mio figlio Mallko, nato con la sindrome di Down.
Credo che pensai fosse importante raccontare come furono le cose fin dall'inizio. Così, magari, altre persone potranno vedere che la esperienza non è poi così terribile e che si può andare avanti. 


Come padre, vorrei riuscire a rendere Mallko il più indipendente possibile e che la sua vita sia felice. Per quanto mi riguarda: la mia "resistenza" durò tanti anni, ho fatto ricerca e ritiri spirituali per cercare di comprendere il perché di quello che stavamo vivendo con nostro figlio. In una cerimonia guarì quello che doveva essere guarito, semplice così. Può darsi che io abbia avuto bisogno di 15 anni per essere pronto a questo passo ma fu cosi' e sono felicissimo di aver fatto questo passo in avanti. Mia moglie Anne e Theo, il fratello grande di Mallko, hanno vissuto sempre con molta naturalità la nuova realtà. Per Theo, Mallko è sempre stato il miglior fratello e Anne, come ogni madre, con amore incondizionato, beh lei è sempre stata, c'è e ci sarà sempre; a fianco di Mallko, in ogni momento possibile. 


Da quando nostro figlio è nato il modo di vedere la vita è cambiato. Ho appresso e adottato una nuova scala di valori molto più interessante di quella che avevo prima e non ci sono probabilità che io possa tornare indietro. Oggi guardo sempre avanti. Mallko mi ha insegnato ad accettare, con lui ho imparato che non bisogna porre resistenza, è peggio: bisogna darsi e amare. Come ho già detto qualche volta, Mallko è quel essere speciale che mi ha insegnato ad arrendermi. Lui mi insegna ogni giorno che l'unica via passa attraverso l'amore. 


La maggior parte della mia famiglia e degli amici mi fu vicina quando nacque Mallko. Non l'ho mai sentito come compassione, anzi. Mio figlio è abituato a vedere disegni e foto che lo ritraggono. Quando vide i disegni del libro disse solo, segnalando la copertina: "Mallko". 

Accarezzare una ferita. 


Mio figlio adora accarezzare una ferita che ho nella mano, rimane come in trance, rimaniamo insieme in trance. A lui piace svegliare Theo la mattina per andare a scuola. Dice "tuto, tuuto" e s'infila nel suo letto. Con Anne balla tanto. A lui piace fare i versi da mostro, rincorrerti, giocare. Quando è da solo guarda dei film, video o cartoni e gli piace cucinare. 


Mallko ci da una mano in tutto. Penso che attraverso la stesura del libro ho fatto un lavoro di guarigione, alcune delle pagine sono state delle vere e proprie catarsi per me, piangevo di emozione, tremavo... con altre pagine ridevo e... mi sentivo ridicolo. Si, una vera guarigione per me, e ne sono davvero grato. Con mio figlio ho imparato ad accettare le cose come sono e non come uno vorrebbe che fossero. Quello che c'è, quello che non c'è e sempre ringraziare per quello che abbiamo.  



Mi piace questo spazio artistico perché la disabilità svanisce e la libertà di espressione non si mette a contare i cromosomi, né le braccia né nient'altro. La scrittura e l'arte sono uno spazio inclusivo. Quando vado a presentare il libro torno sempre a casa con uno zaino pieno di emozioni che trabocca e, ogni tanto, mi ritrovo con le lacrime agli occhi quando meno me lo aspetto. Sento pura gratitudine, la gente si avvicina, mi guarda e mi ringrazia. Mi raccontano la loro vita, mi fanno dei regali. Insomma, una ragnatela dove ci ritroviamo in tanti a condividere situazioni simili.  






Gustavo Rosemffet ha 51 anni. Nato a Buenos Aires vive da 30 anni a Barcellona. E' musico, ornitologo, illustratore e autore. E' uno degli illustratori più importanti del mondo ispano-parlante. Ha illustrato molti libri per l'infanzia e ha pubblicato in più di 20 paesi. I suoi libri sono stati tradotti in giapponese, inglese, francese, coreano, portoghese, ebraico e catalano. Tra i premi ricevuti il Pomme D’Or (Bratislava), Apel les Mestres (1990) e il "Premio Nacional de Ilustración" (1990).

Per sapere di più:
- Su Facebook è Gusti
- web: gustiart.com
Visitate anche  windown.org una associazione senza animo di lucro per lavorare per una società inclusiva. 

2 commenti:

  1. Ho appena finito di leggere il libro. Bellissimo, io sono la mamma di Giorgio, 38 anni, ho sofferto tanto alla sua nascita e ancora oggi non penso di aver accettato del tutto la sua diversità. C'è un punto che non condivido con Gusti, non credo più in un dio da tanti anni e sono sicura che se esistesse, non di divertirebbe a distribuire dolori agli uomini. Grazie

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    1. Marilena, grazie del tuo commento. 38 anni fa era molto diverso da oggi. Per fortuna oggi la diversità viene finalmente vista come ricchezza. Ma ci vuole tanto impegno perché questo succeda. Sul tuo pensiero su Dio, non è il posto giusto questo ma.... senza i dolori riusciremo mai noi umani a vivere a pieno i giorni felici? Pensa alle cose belle, aggrappati ad esse. Sono sicura che Giorgio ti ha donato e di dona tanto amore ogni giorno, nonostante tutto.

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